Sul ddl sulle unioni civili è sempre più probabile uno stralcio delle
adozioni: la strada del maxiemendamento con fiducia sarà infatti messa
ai voti nel corso di una riunione dei senatori dem. E il premier Matteo
Renzi chiede che "si chiuda la legge entro la settimana,
rapidissimamente, per poi andare alla Camera". Intanto il mondo gay è in
rivolta contro il Pd proprio per l'ipotesi di eliminare le adozioni dal
testo del disegno di legge.
Marilena Grassadonia, presidente delle Famiglie Arcobaleno, si chiede "se non si tutelano i più deboli, i bambini, che senso ha tutto questo?". E accusa sia il Partito democratico sia il Movimento 5 Stelle: "Hanno svenduto i nostri figli per un accordo politico, come potranno d'ora in poi guardarsi allo specchio?". Stessa posizione da parte di Arcigay: per Gabriele Piazzoni, segretario del movimento, "la stepchild adoption è il cuore delle unioni civili. E Le condizioni per proseguire ci sono, se Pd, Movimento 5 Stelle e Sel decideranno di votare emendamento per emendamento, senza tradire le aspettative di milioni di persone". Invece, fare l'accordo con Ncd "è come scrivere le leggi a tutela dei bambini con l'orco...".
Renzi però ribatte che "potrebbe non essere il testo migliore rispetto alle attese di tanti", però "potendo scegliere tra il tutto mai e un pezzo oggi è meglio fare subito la legge, altrimenti il rischio è la paralisi, l'ennesima palude in cui come faceva sempre la politica si chiacchiera e si promette e poi non si mantiene".
La stepchild adoption alla Consulta - Intanto la questione dell'adozione arriva alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sul caso di due donne sposate negli Stati Uniti, Eleonora Beck e Liz Joffe, che chiedono il riconoscimento in Italia dell'adozione di due bambine. Ciascuna delle due ha infatti una propria figlia, e un tribunale dell'Oregon ha stabilito che entrambe sono reciprocamente madri adottive della figlia dell'altra. Ma quando le due donne, trasferitesi a Bologna, hanno chiesto al Tribunale per i minori di riconoscere l'adozione incrociata, il giudice ha inviato gli atti alla Consulta ritenendo che la legge italiana non lo consenta.
La richiesta da parte del tribunale di Bologna nella propria ordinanza, è che sia verificata l'incostituzionalità di due articoli della legge 184/1983 sulle adozioni, il 35 e il 36, "nella parte in cui non consentono al giudice di valutare, nel caso concreto, se risponda all'interesse del minore adottato (all'estero), il riconoscimento della sentenza straniera". Partendo dal caso specifico, quindi, l'ordinanza punta a scardinare un impianto e a ottenere il riconoscimento dell'adozione "a prescindere dal sesso dei componenti la coppia, come indicato anche dalla Corte di Strasburgo", sottolinea l'avvocato Claudio Pezzi, che ha rappresentato le due donne in tribunale. "Ci auguriamo che la Corte - aggiunge il legale - accolga l'istanza e dichiari che in tal senso vanno interpretate le norme impugnate".
Marilena Grassadonia, presidente delle Famiglie Arcobaleno, si chiede "se non si tutelano i più deboli, i bambini, che senso ha tutto questo?". E accusa sia il Partito democratico sia il Movimento 5 Stelle: "Hanno svenduto i nostri figli per un accordo politico, come potranno d'ora in poi guardarsi allo specchio?". Stessa posizione da parte di Arcigay: per Gabriele Piazzoni, segretario del movimento, "la stepchild adoption è il cuore delle unioni civili. E Le condizioni per proseguire ci sono, se Pd, Movimento 5 Stelle e Sel decideranno di votare emendamento per emendamento, senza tradire le aspettative di milioni di persone". Invece, fare l'accordo con Ncd "è come scrivere le leggi a tutela dei bambini con l'orco...".
Renzi però ribatte che "potrebbe non essere il testo migliore rispetto alle attese di tanti", però "potendo scegliere tra il tutto mai e un pezzo oggi è meglio fare subito la legge, altrimenti il rischio è la paralisi, l'ennesima palude in cui come faceva sempre la politica si chiacchiera e si promette e poi non si mantiene".
La stepchild adoption alla Consulta - Intanto la questione dell'adozione arriva alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sul caso di due donne sposate negli Stati Uniti, Eleonora Beck e Liz Joffe, che chiedono il riconoscimento in Italia dell'adozione di due bambine. Ciascuna delle due ha infatti una propria figlia, e un tribunale dell'Oregon ha stabilito che entrambe sono reciprocamente madri adottive della figlia dell'altra. Ma quando le due donne, trasferitesi a Bologna, hanno chiesto al Tribunale per i minori di riconoscere l'adozione incrociata, il giudice ha inviato gli atti alla Consulta ritenendo che la legge italiana non lo consenta.
La richiesta da parte del tribunale di Bologna nella propria ordinanza, è che sia verificata l'incostituzionalità di due articoli della legge 184/1983 sulle adozioni, il 35 e il 36, "nella parte in cui non consentono al giudice di valutare, nel caso concreto, se risponda all'interesse del minore adottato (all'estero), il riconoscimento della sentenza straniera". Partendo dal caso specifico, quindi, l'ordinanza punta a scardinare un impianto e a ottenere il riconoscimento dell'adozione "a prescindere dal sesso dei componenti la coppia, come indicato anche dalla Corte di Strasburgo", sottolinea l'avvocato Claudio Pezzi, che ha rappresentato le due donne in tribunale. "Ci auguriamo che la Corte - aggiunge il legale - accolga l'istanza e dichiari che in tal senso vanno interpretate le norme impugnate".
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